Nomen Omen



i piedini spellati di Alice, alla veneranda età di 3 giorni



Gli antichi nella loro immensa saggezza (ma han fatto anche cazzate immani, ma chissà perché se una cosa è detta in latino pensiamo sempre che sia una cosa saggissima), dicevano che il destino era nel nome della persona.
Un po’ per questo, un po’ perché comunque, saggi o non saggi, ho studiato greco e latino a scuola, e quindi il significato di molti nomi mi è lampante, un po’ perché sono rinomatamente una rompicoglioni pignola, scegliere come chiamare la nuova pargola si preannuncia anche questa volta un’impresa titanica (giusto per rimanere in argomento).

Perché poi vabbé, sarò anche pignola, però se so che Claudia vuol dire Zoppa, come faccio a chiamare così mia figlia? Destino o no, io non me la sento
a) di rischiare di tirargliela,
b) di andare ai giardinetti e urlare “Zoppaaaaaaaa, andiamo a casa che è ora di pranzo!”  
No????

Stesso discorso per Andrea, nome bellissimo, lo so grazie che all’estero è usato tantissimo per le femmine, ma se so che vuol dire una cosa traducibile con “uomo virile”, beh, ecco, non mi sembra che sia proprio il massimo della vita per una ragazza.

Per la primogenita, il nome definitivo l’ho scelto il giorno che sono entrata in ospedale, soprattutto per scaramanzia, un po’ perché è stato difficile, ma anche per cercare di evitare commenti, imposizioni, suggerimenti. Non è servito.

“Ah, è femmina, bello! Come la chiamate”
“Non abbiamo ancora deciso” (ripetere 8.756 volte).

8.757^: “Ah, è femmina, bello! Come la chiamate?”
“ Melpomene”
“Carino! È francese?”.

8.756^: “Ah Ah, è femmina, bello! Come la chiamate?”
“Galadriel”
“Bello! È un angelo vero? L’hai preso dalla Bibbia?”.

“Ahfemminabellochiamate?”
“Aliena”
“Come la Seredova?”
“No, come Alien. Ma femmina”.

A complicare le cose ci si mette il cognome. Perché io nella mia pignoleria, sto anche attenta alla musicalità dell’insieme, all’equilibrio del nome intero, a come suonano insieme e a evitare cacofonie.
Diciamo quindi che il cognome del mio moroso, e di conseguenza di mia figlia, finisce in -ucci. E che facciamo dialoghi che in confronto Samuel Beckett ci fa un atto sessuale egoriferito.

Io : “Amore, ti piace il nome Stella?”
Lui “Mboh, preferisco Alice”
“Ma non trovi che faccia troppa allitterazione con il cognome? AliCE ….UCCI?”
“Allitteche?”
“E dopo magari va all’asilo e le dicono bellabambina cometichiami? E lei Aliciucci! E poi la prendono in giro”
“I ciucci? Mia figlia i ciucci? Mia figlia entra dalle suore all’età di 3 anni!”.

Quindi si è aperta una lotta che è durata mesi fra il suo cavallo (Alice) e il mio (Stella):
Giro i canali della radio Dove sarai-anima bella-stella gemella
“Hai sentito amore? Ha detto Stella”
Lui: “No, Eros no, eh! Cambia canale”
Seconda stella a destra…
Io: “Daaai!! È il destino!”
Lui canta: “Alice guarda i gatti e i gatti guardano le alici”.
Io canto: “Stella stellina la notte si avvicina…”
“Per Alice, vuoi vedere che perderai anche meeeee”
“ma no scemo! Quella è Per Elisa!”
“Ah sì? E chi la canta?”
“Alice”
“Vedi? Lo sapevo che ti convincevo!”.
……

“Ma Alice? Sei convinto? Sai quanti la tortureranno con il paese delle meraviglie?”
“La Gelmini si chiama Maria Stella”
“Mi hai convinto!”.

E così è successo che la mia primogenita si chiama Alice. Nome che alla fine ho scelto convintissima, e che tuttora mi innamora ogni giorno.
Ora però, contrariamente all’altra volta, un po’ di suggerimenti li vorrei.
Vi va di aiutarmi? Ditemi un po’ di nomi che vi piacciono, anche se mi rendo conto che ho posto tanti paletti…

Vi dico già che non entrerà in lista il nome Giulia. È un nome bellissimo, ma tutte le bambine che giocano con Alice al mare si chiamano così. E se urli Giuliaaaaaa ai giardinetti, te ne porti a casa 15 o 16. Si vede che nel 2010 hanno dato un incentivo governativo a chi chiamava la figlia Giulia. O c’era un 3x2 all’ospedale, vai a saperlo, io le offerte speciali le scopro sempre il giorno dopo che sono scadute. Mannaggia.
Difficile eh? HELP!!!!



... è strano pensare che il nome che adesso io sceglierò potrà essere un giorno l'ossessione amorosa di qualcuno.

Aggiornamento: l'inquilina non ha ancora un nome, ma ha già un soprannome. Sua sorella già dalla pancia era La Puccia? Beh, questa è gia La Potta (termine alicese per passerotta).





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