Il piccolo grande viaggio di Leo Leonzio



Alice ha due anni e spiccioli, i capelli coi riccioli a turacciolo e una voglia di cioccolata sul fianco sinistro. Chiede sempre “posso?” prima di fare qualsiasi cosa.

Laura ha sessantun anni e spiccioli, i capelli biondi pettinati da signora e una voglia di fragola sulla guancia sinistra. Dice sempre “disturbo?” all’inizio di ogni telefonata.

Interno, sera tardi.
Alice vuole prepararsi da sola la borsa, domani è un giorno importante, inizia un nuovo viaggio. Un paio di mutandine, un paio di calzini, i pantaloni viola, i sacchettini, le salviette. Mamma posso portarmi Emily? Certo tesoro. Vuoi anche Leo Leonzio?

Poco più tardi, poco lontano.
Laura non ha nessuna voglia di prepararsi la borsa, ma lo deve fare, anche lei domani inizia un nuovo viaggio. Ma l’emozione non è la stessa. Vorrebbe tanto avere due anni e provare quel misto di paura, entusiasmo e stupore.
Due camicie da notte, la vestaglia, la tazza, le posate, l’ultimo Ken Follet.
Ha le spalle curve sulla valigia di suo genero, crede che non la veda nessuno e mette sul fondo una piccola foto della sua mamma, anche lei ha fatto lo stesso viaggio quasi quaranta anni fa, e Laura sta ancora aspettando che ritorni.

Adesso Alice scende due piani di scale, attraversa il giardino e fa qualche giro sullo scivolo. Poi entra in casa di Laura.
Cosa fai nonna? Preparo la borsa. Anche tu vai a scuolina domani nonna? No tesoro. Tieni ti fa compagnia.

Emily è andata a scuola con Alice stamattina.
Leo Leonzio invece è partito con Laura. 
Per farle compagnia, dice Alice. 
Perché ti riporti presto a casa, dice la mamma di Alice.
Buonanotte mammina.

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