2013. Inspiration board.




Un anno difficile il 2012, con siderali altezze e bassi abissali
Che ne facciamo del 2013? 
Sono in ritardo con i buoni propositi per l'anno nuovo, ma io sono sempre in ritardo con me stessa, è l'unico modo per non esserlo troppo con gli altri. 

Cosa voglio dal 2013.
Sicuramente la salute per i miei cari. Troppe sfortune, troppi dolori. Basta.

Al resto penso io, ecco cosa ho intenzione di fare. Per costruirmi un anno bello.

Lavorare di più, lavorare di meno, lavorare meglio. Concentrata e reattiva, lavorare intensamente e poi a casa dalle mie bimbe, se lavorerò in ufficio. Oppure fuori con le mie bimbe, se sarò a casa.

Dire più no. Certo che posso fare un consuntivo, certo che posso fare un preventivo. Ma anche no. L'amministrazione li farà meglio, a me sono utili ma mi portano via tempo, quindi no grazie. Evitare le persone tossiche e negative, quelle che minano la mia autostima o che cercano da anni di avvelenarmi l'esistenza.


La mia amica Monica è decisamente più saggia di me


Dire più sì. Perchè i miei cari se li meritano. Allentare il controllo, fidarsi di loro, lasciarsi guidare.



Leggere meno libri sui bambini. Tranne uno, questo è proprio carino, #sapevatelo. Metto via tutti i libroni (tranne l'enciclopedia medica) e tengo solo questo, che li racchiude tutti. Tata Luciaaaaa??? Prrrrrr.


Il mitico Primolibro della mitica Caia Coconi, di cui io sono una riconosciuta stalker


Leggere più libri per bambini. Ho già sul comodino una pila immensa di Rodari, Calvino, Munari... quelle robine che piacciono a me (e per fortuna non solo a me). Più tutti i libri che scoprirò quest'anno. Leggere comunque più libri. 






Voglio fare una scorpacciata di Orecchio Acerbo.




E tutto quelli che Alice vorrà portarsi a casa dalla libreria. Ieri per esempio ha addocchiato questo nella sezioni ragazzi. Fosse stato cartonato l'avrei comprato al volo. Fra un paio d'anni, vah.




Recuperare una vita, recuperare un punto vita.

Trasformarmi da così 

a così.



Ma mi accontenterei anche di passare da Barbamamma a Barbabella.

Sono una di quelle sfigate che in condizione di forte stress ingrassa. Bella fregatura.
Quindi la mia strategia contro la pancia di Chobin sarà doppia, come il mio mento: yoga per ridurre lo stress e poi via di corsa.




Vivere di più nel qui e ora. Basta essere sempre proiettata verso quello che devo ancora fare. Voglio pettinare tante bambole.




Apprezzare il momento, le felicità piccole e quotidiane. Mi lascio ispirare e contagiare dall'entusiasmo leggero e talentuoso di Zelda e voglio annotare ogni giorno, per tutto l'anno, i momenti p'tit "alla scoperta di piccolissimi stupori che rendano i nostri giorni un continuo motivo di sorpresa e bellezza".



Mentre tutti dormono io provo a bere felicità.


E poi voglio mangiare, bere, ridere, fare l'amore.
Voglio ritrovare il mio corpo, il mio stile, la mia femminilità. Rifarmi il guardaroba, magari cominciando da un paio di scarpe leopardate. Groar.


Piccole mani ambiscono già grandi tacchi.


E ballare di più, e amare ancora di più e baciare, molto, molto lentamente. Baciare piedini, rughe, ciccette, spalle larghe, gote rosse di affanno, lacrime di capricci, mani screpolate, fronti aggrottate, bue, occhi assonnati, labbra innamorate.



E infine voglio cantare fino a sgolarmi, meno Virgola e più Led Zeppelin, meno principesse e più Drag Queen, basta Aleandro Baldi e vai con il rock and roll.



 
Video gentilmente concesso dalla mia amica Passo Doppio.



Pratiche di felicità quotidiana: Yoga, Mammafelice &co, Vanity Fair. 


Un otite perforante viene mitigata da un po' di gioia: il postino con il tuo abbonamento e il corriere col tuo libro nuovo quando ormai li davi per dispersi entrambi.


Per i momenti di sconforto ci sono sempre Siri e il dizionario etimologico.

Anche io  
#duemilacredici

e voi che fate?







 Le foto delle illustrazioni sono tratte dal libro I bambini cercano di tirarsi fuori le idee dal naso

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