Alice e il Cappellaio Matto vestito da Bianconiglio.


Che poi sarei io.
L'altro Bianconiglio intendo.
Il primo in realtà lo vedrei meglio nei panni della Lepre Marzolina, matto come... una lepre marzolina e con un passato da scalciatore di femmine bramose (un po' come gli spingitori di cavalieri medievali (cit.).

Mentre io mi sento più il Cappellaio Matto.

Intanto perché è il compagno di merende della Lepre Marzolina.

Poi perché in effetti mi rendo conto che in tanti momenti possono sembrare proprio una intossicata seriamente da droghe troppo pesanti.

Fatto sta però, per tornare in argomento, che quando Alice si sveglia la mattina, dopo innumerevoli preghiere/minacce/violenze psicologiche, mi devo irrimediabilmente trasformare nel pallosissimo Bianconiglio.


Alice è tardi, uhu come tardi, Alice sbrigati, Alice siamo in ritardo.



Ed è un peccato, perché io odio correre la mattina, e lei pure. Devo diventare antipatica e farmi valere, invece sarebbe bello godersi la compagnia reciproca di prima mattina no? Chissà, magari un giorno succederà.

Intanto però succedono cose tra l'opera di Beckett e i film dei Vanzina.

Stamattina era molto mammona, cosa rara, io mi innervosisco perché è difficile fare qualsiasi cosa con 12kg di grasso in più già di mio, + 13 kg in più di pucciona in braccio = 25 kg di affanno, in ritardo per giunta. (Però, sotto sotto, come sono contenta quando vuole starmi sempre addosso).
Si siede sul vasino e mentre fa la pipì comincia con la litania:

Mamma, ambraccio, mamma voglio venire ambraccio.
Finisci la pipì amore poi facciamo il bidet.
Abraccio mamma ambraccio. 

Si alza dal vasino, la prendo sotto le ascelle per metterla sul bidet e lei zacchete, come il più navigato dei koala mi cinge la vita con le sue zampotte.

Ah. Fantastico amore, mi hai appena impisciato il vestito.

Alice prende la carta igienica, si asciuga la passerotta. Poi si avvicina e mi dice

Scusa mammina, adesso ti sciugo.

E col medesimo foglio di carta igienica mi striscia sul vestito.


Ah sì, molto meglio, grazie.

No, non chiedetevelo.
Fatevi un favore, non chiedetevi se mi sono cambiata prima di uscire.

A proposito di vasino, ieri sera in fase di seduta lunga Alice mi ha regalato questo siparietto.

Guarda mamma, un mostro che sta cercando di entrare nel bagno e mordermi il culetto!
Non ti preoccupare Alice. adesso gli facciamo RRRooooaRRRRR, lui si spaventa e se ne va.
E io gli sparo allora, tututututututu (ah, questi nonni!).
La mamma è contro ogni forma di violenza Alice. la mamma non spara ai mostri, li spaventa e basta.
Non ti preoccupare mamma, allora sparo io ai mostri, che io so fare e tu no.

Che le vuoi dire? Noi tutti qua a spiegarle che non si usa la violenza, che il lupo non è cattivo, che il lupo è nelle fragole, che le paure non si combattono col fucile... Beh allora grazie nonna!


Comunque già che siamo in questo clima vanziniano, e che mi sono così dilungata a parlare di pipì e vasini, vado avanti.
Anzi torno indietro al momento prima, quando il Cappellaio Matto ancora non si era messo il panciotto del Bianconiglio.


 

Quello che si vede attaccato alla finestra è esattamente quello che sembra: un sacchetto dell'immondizia pieno di pannolini... immondi.

La soluzione era quindi banalmente "sacchi di emme".
Ma il mio amore è un solutore esperto, è andato oltre.

Bene eh?
Siamo proprio una bella famiglia.
Prima delle 9 avevamo già dato il meglio di noi.

P.s. ma un Ps grande come una casa. Oggi Dalia compie 7 mesi. E io ancora non ho mai parlato di lei.
Devo assolutamente rimediare a questa colossale mancanza.


Immagine di apertura: Down The Rabbit Hole by Salvador Dali, created as an illustration for Lewis Carroll's Alice In Wonderland, 1969.



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