Ubris

CONCILIO DEGLI DEI, Raffaello, 1515-1517, Roma, Villa Farnesina

Questo è il famoso post che avevo in bozza in cui mi lamentavo diffusamente.
Dopo tutte queste botte d'ottimismo posso tornare a lamentarmi? Ho sentito no, da qualche parte, ma faccio finta di niente.
La ubris* è l'equivalente nell'antica grecia del nostro peccato originale. Ma mentre secondo la morale cattolica noi nasciamo già con questo fardello, per gli antichi greci potevi cadere nel peccato di ubris nel corso della tua vita.
Praticamente noi veniamo al mondo con la camiciola della fortuna già impataccata da altri, mentre per i greci ti sbrodoli mangiando.
Sono scema se preferisco gli dei dell'Olimpo?

NEMESIS, Albrecht Durer, 1501-1502, Manchester, Whitworth Gallery




Questa simpatica signorina un po' chiappona (sì ma allora me le cerco!) qui a fianco è Nemesis, personificazione della "vendetta divina" a fronte dell'insolenza degli umani. La sua funzione era di mantenere l'equilibrio tra le sfortune e le fortune degli uomini, e pensava bene di farlo inviando ogni genere di punizione a chi era troppo fortunato o si vantava della propria felicità.
Era così carina che non trovava pace finché non ristabiliva l'ordine come lo voleva lei.











Famosi ubraroli sono stati Ulisse e Prometeo, ma un po' tutti i protagonisti delle tragedie greche e della mitologia prima o poi ci sono cascati.

La grandezza dell'eroe greco sta così nella sua vittoria sulla hybris, nella sua rinuncia consapevole a voler essere troppo grande, nel suo sapersi arrestare una volta giunto al fragile e talvolta indistinto confine della possibile azione umana, per non entrare in competizione con gli dei. Perché, se tale limite egli supera, se osa gloriarsi eccessivamente dei propri successi e della propria felicità, può scatenare l'invidia degli dei, che non è meschina gelosia degli immortali nei confronti di una piccola porzione di successo sperimentata dagli uomini, bensì è il meccanismo attraverso il quale gli uomini vengono ricondotti al loro ruolo, appunto, umano, che vieta loro di assaporare la felicità degli immortali (PHTHONOS)". Fonte
Insomma, in parole povere: stai al tuo posto, testa bassa e lavorare, altrimenti da lassù arrivano bastonate.

Invece io mi sono macchiata dell'orrenda colpa. Sono stata ubrarola e ora pago.
Espio (voce del verbo espiare).
Analizziamo nel dettaglio le mie affermazioni, quelle che non son piaciute agli dei.

Ne abbiamo fatto subito un'altra perché Alice è buonissima

 e non paga ho aggiunto anche
Mai più svegliata la notte da quando aveva due mesi

non solo dorme, ma
Dorme da sola "ciao babbo ciao mamma!"

e come ha preso l'arrivo della sorellina?
Gelosa??? nooooo! è felicissima

e il subitaneo inserimento al nido?
Come le piace andare a scuola!

comunque me lo immaginavo perché
Alice? Mai stata mammona

Come te la cavi con due?
Ci credi che facevo più fatica con Alice piccola che adesso con due?

E Dalia com'è?
Dalia è un angioletto, appena nata ha rischiato di morire perché non stava sveglia neppure  per mangiare, dorme sempre!

A cui sono seguiti nell'ordine

Queste bambine hanno una salute di ferro / anche mio marito non si ammala mai / per fortuna che almeno io resisto

Ma la peggiore di tutte è stata
Io la borsa nera perfetta l'ho trovata

Affermazione a cui ho dato seguito anche con pubblicazione su instagram della foto della suddetta borsa. Oh donna sconsiderata!
 


Pubblicazione a cui è seguita quasi subitanea rottura del moschettone ritratto proprio nella foto.

Poi vabbé, Alice ha smesso di dormire e viene nel lettone 800 volte, non si addormenta se non spalmata su un adulto, possibilmente di sesso femminile e il cui nome cominci per S, i tentativi di omicidio della sorella non si contano, Dalia ha avuto il raffreddore da ottobre ad oggi, la rottura del timpano, il cagaglio, la febbre a 80, i puntini e probabilmente anche la filossera, io non ho dormito più di 40 minuti filati per oltre due mesi, mio marito è a letto con un'ernia. Ma questo non vi interessa vero?

Infatti vi racconto della borsa.
Vado dal calzolaio di fiducia "Nisba signora, non detengo tali moschettoni, pur li detenessi sarebbero di colore non atto a sostituire gli esitenti, entrando in palese contrasto cromatico con il resto delle finiture, dovrebbe cambiare tutto, dalle cerniere alle borchie". Sticazzi Mecojoni (ho finalmente capito di aver sbagliato tutta la vita).
Vado nel punto vendita della nota casa di moda da cui proviene la borsa "Niet signora, la manderei alla casa madre (nel mio cervello suona il tema de La morte nera) ma questa non è una borsa della presente collezione, quindi dubito assai che questo pezzo si possa sostituire". Sgrunt.
Vado da un altro calzolaio noto in città per la sua poca eloquenza e tanta sostanza. "Vede sa, avrei questa borsa, pare che nisba e che niet, lei mica crede, pensa, potrebbe...".
Grugnisce, mi strappa la borsa dalle mani, si gira, una martellata ben assestata, mi rende la borsa. "Quanto..." mi fa cenno di andarmene.
Ecco, dietro questa cosa c'è una morale, la devo trovare.

Come sono sopravvissuta alla furia degli dei?
Drogandomi. No, non scherzo.

Ciò che il dottore mi diede per guarire da non so quale fra le piaghe d'Egitto che si era accanita sulla mia bocca.

Adesso bisogna uscire dalla situazione, abbasso la testa e mi reco all'oracolo di Delfi per sapere quale Dio mi sono inamicata con la mia tracotanza. Se devo fare un sacrificio umano so già a chi darei fuoco, ma mi sa che gli Dei non lo vogliono manco da fumare quello lì.

Delfi fuori stagione è una barba, intanto provo con Siri:
"Oh oracolo santo, come posso placare gli dei?"


Il grande oracolo è un  po' duro d'orecchi mi sa.

Intanto medito sulla morale della borsa, che il segreto potrebbe essere tutto lì.

Suggerimenti?


*la traslitterazione corretta dal greco è hybris, ma se dico ubris, e trattasi di lingua morta, tanto vale...

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