Le mie notti sono più lunghe dei vostri giorni.

Che poi invece lo so che la maggior parte di chi legge qui è nella mia stessa barca.
Veh, vi nomino uno per uno: Cri? Stellina? Stefania? Caia? Roberto, per ovvie ragioni.
Ma il titolo ci stava bene, anche perché è una libera interpretazione del titolo di un film di un regista polacco, di cui il Morandini, estraggo, dice "continua il suo cinema survoltato, delirante, incline al grottesco, ma qui gira a vuoto in un esercizio sterilmente formalistico".
Adesso vi sembro più faiga? Se poi qualcuno sa cosa vuol dire "survoltato" senza cercarlo nel vocabolario diventa il mio eroe del giorno.
Comunque dicevo: ho citato un regista polacco, sono cool,  non sono la solita mamma che si lamenta che non dorme. E anche le mie notti sono decisamente survoltate (?), deliranti, inclini al grottesco e non c'è dubbio che si giri a vuoto a gogò.
A dirla tutta poi, io dormo. Poi il mio compagno la mattina mi racconta cos'è successo. Io ho solo ricordi confusi, frammenti, fotogrammi.


Venerdì notte ad esempio.
Posizioni di partenza: ognuno nel suo letto, oguno nella sua camera.
Ogni tanto mi svegliavo. Una volta avevo Alice nel letto e lui non c'era, una volta mi sono trovata Dalia attaccata alla tetta e lui attaccato a una chiappa, poi ho aperto gli occhi e non c'era più Dalia ma c'erano lui e Alice, poi Alice e Dalia, poi tutti quanti insieme. 
Un bordello. Nel vero senso della parola.

Qui sono venuta proprio bene eh? Ve lo dicevo che l'eye liner che ho comprato fa miracoli!

Capita spesso, una sera sì e una no, che io sia da sola in orario addormentamento bestiole pupattole. Normalmente non è un gran problema, in genere Dalia parte in 5 secondi netti; io ho sempre avuto la tetta soporifera (in casa l'abbiamo sempre amichevolmente chiamata "l'anestesia"), ma lei è quasi patologica, faccio appena in tempo a sfoderarla che già alla sola vista ha cominciato a russare. 
Ultimamente però, sarà l'influenza, sarà la crisi del settimo mese (esiste sicuramente una crisi del settimo mese), sarà la ubris, ci mette un sacco di tempo. 
Parlo quindi alla bimba più grande, o forse è più esatto dire alla meno piccola: tesoro bello, adesso tu guarda Peppa Pig, Pippi, Pippo, Poppi quel che è, intanto mamma addormenta tua sorella e poi viene da te che stiamo un po' insieme prima di andare a letto, ok? Sì mamma. Hai capito bene? Sì mamma.

Vado, un po' di tetta, dorme, la metto giù, strilla. 
L'altra tetta, dorme, la metto giù, strilla. 
Ah-ha, la sindrome del lettino infuocato. 

Proviamo a sbarellarla: in braccio la cullo verticalmente-dorme-giù-strilla. 
Vado di sbarellamento orizzontale-dorme-giù-strilla. 
Appoggiata sulla spalla cammino avantieindrè-dorme-giù-DORME!

In quel momento si apre la porta, dritta in faccia alla dormiente si accende una luce che sembra quella che l'estetista attiva per cercare il peletto 5mm e Alice urla "mamma adesso dorme? mamma vieni?"
Ripetere per N volte con varianti: è finito Peppa Piiiiiiiiiig, io voglio Peppa Piiiiiiiiiig/vado a fare la pipì/mamma, è buio? ecc.
Scende la catena nevvero?

Poi però.

Sabato sera.Come al solito non riuscivo ad addormentare Dalia. 
Alice è entrata in camera al buio, in punta di piedi, ha preso un bambolotto e si è messo a cullarlo insieme a me che cullavo Dalia, così, speculare a me, in silenzio, al buio. 
Sul suo visino da bimba seria si intravedevano nella penombra impegno e concentrazione miste a dolcezza e solerzia, gli stessi movimenti miei, le mie gambe, le mie braccia dentro le sue, minuscole.
Poi sottovoce mi ha detto "ecco adesso mettila giù".
Ho messo Dalia nel lettino e ho continuato a scuoterla un po' dalla pancia. 
"Ambraccio mamma". 
L'ho presa su mentre con l'altra mano continuavo a cullare la sorellina. Mi ha abbracciato il collo, mi ha dato un bacino e mi ha detto "grazie". 
Mi sono commossa.Così piccola. E così grande.

foto © Time Inc. - archivio Life.

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