Caro Babbo #3


E così quest'anno mi tocca scrivere anche per quell'altra, quella che l'anno scorso era nella pancia della mamma. Perché è qua che mi dice che sei anche il suo babbo. Gliel'ho spiegato io eh, che papà vuol dire babbo, perché lei è piccola, ancora non lo sa.

Questa volta prometto che non ti faccio piangere, è stato un anno duro, molto duro, almeno così dice sempre la mamma, e quindi basta, ridiamo.

Ridiamo come quando tu mi fai il solletico nel collo e dopo io te lo faccio nei piedi.
Come quando ci rincorriamo tutti quanti per le stanze della casa, nascondendoci dietro gli angoli e gridando BUUUUUUU appena qualcuno entra.
Come quando io e la mamma balliamo tutte scomposte, e tu dici sempre alla mamma che sembra l'orso Baloo e lei fa finta di offendersi (fa finta vero?).
Come quando io faccio finta di dimenticarmi come ti chiami e ti chiamo "babbo Silvio".
Come quando andiamo sulla tefeferica insieme, mamma che ridere.
Come quando ridiamo così, solo per il gusto e la voglia di ridere.
Come quando.







La mamma mi dice di dirti: ricordati, together we stand, divided we fall. Lo dice la canzone che ci piace tanto, quella che metti sempre in macchina per far dormire me e Dalia.
Eccola, è per te. Adesso però mi devi insegnare cosa vuol dire questa frase. 
Tanti auguri babbo.



 

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