Mare, mare, mare.

questa vita mi porta via...
mi porta al mare 
[direttamente dalla mia adolescenza


La fortuna di abitare vicino al mare. Al primo sole, appena arriva la primavera, appena scatta l'ora solare (o legale?), si corre tutti al mare. In realtà al mare ci si va con molto piacere anche d'inverno, ma in questo periodo le sortite in spiaggia hanno tutto un altro gusto.

Il gusto della promessa insita nella stagione che sta arrivando, dell'attesa del ritorno dei tuoi amici che abitano lontano e che come ogni anno stessa spiaggia e stesso mare, anche se sai che anche quest'anno finirà che il tipo carino non ti filerà, anzi, quasi sicuramente nell'unica settimana che starai via coi tuoi la tua migliore amica non solo riuscirà a conoscerlo, ma ci si fidanzerà pure.


Ora i miei amici vengono con i figli, che giocano con le mie figlie. L'attesa è diventata anche la loro attesa, finalmente scoprirsi, i piedi che ritrovano l'abbraccio caldo e confortante della sabbia, la prima onda gelida che fa avvizzire gli alluci all'istante.




La gioia delle prime volte.


I primi spaghetti con le gongole per Alice.


La prima boccata di sabbia per Dalia.
Periodo strano questo. Osservare le mie figlie che scoprono il mare, il caldo, il sole sulla pelle, le prime amicizie, mi riallinea con l'essenziale. Adesso vorrei solo trovare un sentiero di mattoni gialli e seguirlo, sicura e impavida, fino all'orizzonte.



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