Dazzilla, Aliciantropa e altri soprannomi.


Care pupe,
tanto mi odierete lo stesso, una scusa per odiare la propria madre si trova sempre, quindi vi rivelo una cosa che non so se ci ricorderemo quando sarete grandi.
Quando ho scelto i vostri nomi avevo ben chiara una cosa: nomi corti, il meno storpiabili possibile.
Che Simona è un nome bellissimo, ma poi sei sempre Simo, o, se ti va male male, Mona.
Predico bene e razzolo male. Bambine, avete dei soprannomi, mi cospargo il capo di cenere e procedo con l'elenco.
In principio fu La Puccia. Quando eri solo un pesciolino nel pancione di mamma e ancora non avevamo deciso il nome, in lotta fra Melpomene e Galadriel, cara Alice, una mia cara amica ti battezzò così. Mi sembrò molto adatto, visto che sembravo decisamente un maritozzo ripieno. Quando sei nata, con giro guance più largo delle spalle, mai soprannome ci sembrò più azzeccato.

Un altro soprannome te lo sei guadagnato dal secondo giorno di vita. Passato l'incanto e lo stordimento del parto ho cominciato a esaminarti con attenzione. Appurato che eri pentadattila, ho notato che una lieve ma cospicua e scuretta peluria ti ricopriva la fronte, le orecchie, le spalle e naturalmente gambe e braccia. E fu subito Aliciantropa.
Il pelo sulle orecchie è caduto (grazie Afordite, per aver accolto le mie preci) ma il carattere lunatico è rimasto, e con esso il soprannome. Non so se sia la luna, ma quando ti prendono i 5 minuti ti trasformi da bimba allegra a mostro ululante. Ma ti amiamo lo stesso eh. Senza se e senza ma (qualche beh e qualche mah interrogativo ogni tanto ci scappano).

Quando è nata tua sorella è nata l'esigenza di distinguervi. Sei sempre stata "la piccola", ma ora c'era una più piccola di te. Chiamarti "la grande" proprio non ci stava, sarai anche la maggiore, ma sei ancora proprio piccolina. Quindi siete diventate la Maiuscola e la Minuscola.

Per la stessa ragione tu, Dalia, che hai passato tanto tempo col nonno materno, sei diventata Znina (piccina). Per me sei Znina Gagina, per via del bulbo castano-rossiccio che ti accomuna a me e che ti lega alla Romagna, terra di gagi (= dai-capelli-biondo-ramati e pelle-chiara-lentigginosa-di-chiara-matrice-celtica-senza-alcuna-connotazione-leghista-ma-puramente-etnografica).

Dalia è un nome che ti calza benissimo, sono proprio contenta di averlo scelto. Hai un aspetto così delicato e... floreale. Il volto della grazia e dell'innocenza. Non parli quasi per niente e zitta zitta... Il tempo di battere le ciglia e sei già in cima alla scala a chiocciola con un coltello in una mano e un accendino nell'altra. Il tempo di appendere il cappotto e in sala sembra passato Taz dei looney tunes. O l'uragano Katrina. O Godzilla.
Non ce ne vorrai quindi se abbiamo cominciato a chiamarti Dazzilla. O forse sì?



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