#NonDiteloAiGrandi: a me (mi) piace la mitologia.


Tanti libri hanno segnato la mia infanzia. Hanno fatto sì che io sia la persona che sono.

Uno però mi ha indicato la strada. Una strada, fra le tante possibili e fra le tante che ho prese, che la strada per diventare grandi e diventare quel che si è non è mica una sola. Sono tante strade, che si intersecano, che girano intorno e a volte in tondo. A volte corri e non arrivi da nessuna parte, a volte ti fermi a sedere e dopo un minuto sei arrivata, quello che volevi si è seduto sulla tua stessa panchina.
Questa strada, in particolare, passa dall'Olimpo.
Ricordo le ore incantata, persa tra i rami dell'albero genalogico degli dei, a navigare con il dito lungo le coste frastagliate del Peloponneso, in mezzo alle Cicladi, ripetendo come una filastrocca questi nomi esotici: Messenia-Elide-Arcadia-Etolia-Attica-Eubea. Ftia, Tesprozia e Beozia mi facevano tanto ridere. Su col dito fino alla Tracia, La Frigia, la Lidia. Richiudevo il cerchio con Creta. La mia fantasia ha abitato per anni in questo cerchio.



Ore di afa mentre mia madre dormiva, impigliata fra i boccoli a fusillo di Atena, da sempre la mia dea del cuore.



Ore dilatate - come esistono solo nell'infanzia -  sul carro insieme a Persefone rapita da Ade, incatenata con Prometeo sulla rupe, a caccia, libera, con Artemide, in una taschina di Perseo mentre uccide la Medusa, mentre libera Andromeda. E poi sulla nave Argo, alla ricerca del vello d'oro.
I mostri:  le Arpie, e la Sfinge, la Chimera.






L'amore: Orfeo ed Euridice, Eros e Psiche, Eco e Narciso.
Gli eroi e gli antieroi: Teseo, Edipo, Icaro, Minotauro, Ercole, Mida e il grande Ulisse.
La guerra di Troia.


A questo libro ne sono seguiti altri. Poi l'Iliade e l'Odissea. Mi sono iscritta al liceo classico per poterle leggere in lingua originale e scoprire altre storie.

Medea, Fedra, Cassandra, Didone. Le tragedie e le commedie.

Da tutta la vita inseguo le storie della mitologia. E non è un segreto ormai la mia appartenenza alla religione olimpica. Non ho mai letto la Bibbia, la mia Bibbia è sempre stata la mitologia greca.

Un mondo vasto, da esplorare e ancora esplorare. C'è tutto: il magico e l'umano, troppo umano, anche quando è divino; l'amore e la morte; la ubris e la punizione.
Questo libro è ancora qui con me: nella libreria delle bambine, in uno scaffale appena un po' più alto. Quando arriveranno con le loro manine a prenderlo sarà il loro.
E io sarò per sempre lì a guardarle, impigliata nei boccoli a fusillo di Atena.


Eccomi, qui, ritratta il giorno in cui il libro mi fu regalato.

DEI ED EROI DELLA MITOLOGIA GRECA
di Michael Gibson
illustrazioni di Giovanni Caselli
Arnoldo Mondadori Editore, 1981
160 pagine illustrate.

Amore puro




Questo post è il mio modesto contributo (ma ne scriverò anche altri) a #nonditeloaigrandi, il progetto di racconto collettivo della Rete per promuovere le buone letture.
Questo bel progetto è legato alla Settimana del Libro e della cultura per ragazzi (sabato 22 - giovedì 27 marzo 2014). Potete partecipare anche voi, trovate le modalità qui.
Sarò al padiglione 33 con Alice domenica 23 marzo, e in fiera (per operatori) il 26 marzo, con la mia amica Precariamamma. Se ci siete, fate un fischio.




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