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Questa foto mi emoziona. L'ho effettivamente scattata mentre bevevo il suddetto tè, poche ore prima di partorire. |
Venerdì 16 luglio 2010.
Mi alzo
alle 5 per fare pipì.
Mi alzo dalla tazza, faccio tre passi e perdo un po’ di liquido sul pavimento.
Mancano 3 giorni al termine. Pipì o mi si sono rotte le acque? Il liquido è
pochino e trasparente.
Ripasso
mentalmente tutto quello che ho imparato al corso preparto.
La valigia. La so.
Il taglio del cordone. Lo so.
Staminali, contrazioni, vaccinazioni.
No, dov’è il file rotturadelleacque.doc? Ci deve essere un virus nel sistema
operativo, il file non è disponibile.
SMS
all’amica
“come si capisce se mi si sono rotte le acque?”
sono le 5 e 10 ma
risponde subito
“Tranquilla! Nel caso te ne accorgi, fa un botto come un
palloncino che scoppia”.
Urca. Quindi?
Mi spalmo,
o meglio l’avrei fatto nella mia vita precedente, date le dimensione è più
appropriato dire che mi spiaggio sul pavimento e annuso. Boh! Prima di far
prendere un infarto al moroso sveglio mia madre.
“Mamma
secondo te è quello? È ora?”
“Mi sa di sì
...
Mmmmh
...
Ti faccio un tè?”
:-0
E sia, facciamoci ‘sto tè! Sveglio il
futuro babbo
“Credo mi si siano un po’ rotte le acque, però poco, non tanto”
E lui è già alla porta con la valigia in mano.
Lo bacio, lo rassicuro… gli offro un tè…
Mi faccio una doccia emozionantissima, mi accarezzo la pancia, so che ha le ore
contate. La guardo allo specchio, è tutta sghemba, la bimba calcia a più non
posso, forse anche lei è ansiosa di conoscerci? Forse vuol vedere il viso di
questi due pazzi che la prendevano in giro mentre era nel pancione? Forse vuol
sapere finalmente come abbiamo deciso di chiamarla, visto che sono mesi che si
sente chiamare solo Puccia?
E finalmente mi bevo ‘sto tè, e mi faccio persino fotografare.
Ultimo controllo alla valigia:
Vestagliaciabattecamiciepannoloniasciugamanibeauty.
Tazzaposatebicchieretovagliolo.
Tutinebodycopertinacalzini.
Coraggioentusiasmoincertezza.
C’è tutto. Si va.
Ho un appuntamento
importante.
Ore 7.15
Arrivo in
ospedale. Mi visitano all’accettazione. Rottura alta e parziale del sacco.
“Signora, si metta comoda, vista la dimensione della panza, prima che abbia
pisciato tutto quel liquido qua facciamo in tempo a cambiare un paio di
turni”.
Ore 11.00
Il
primario di ginecologia fa giro di visite:
“E lei cosa ci fa qui, ancora con tutta quella panza?”
“Beh, stamattina mi si sono rotte le acque”
“E allora signora che cosa aspetta? Se deve travagliare travagli!”
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